Politica: abbattere i costi e la burocrazia

I costi della politica sono altissimi in Italia: più di un milione di persone vivono di politica.
Costoro non sono impegnati in lavori socialmente utili, ma dannosi, perché i costi generano corruzione ed impedimenti burocratici, che possono causare il bisogno di tangenti, per superarli più velocemente.
I grandi privilegi dei politici creano un criterio di selezione dei governanti completamente sbagliato: non si dedica alla politica chi ha a cuore l’interesse pubblico, ma chi vuole fare affari.Non ci può essere infatti una sana politica,  se i delegati pospongono il bene sociale agli interessi personali e di parte.
Di conseguenza tagliando i costi della politica ed abbattendo i grandi privilegi, si genera un circuito virtuoso che, indipendentemente dalle ideologie politiche ed economiche, migliorerà in maniera significativa il bilancio economico e la qualità degli uomini politici e delle procedure amministrative.
Sono necessari perciò:
– l’ abolizione di tutti gli enti inutili, in quanto sono solo satelliti dell’apparato politico, creati con lo scopo di impiegare parenti ed amici degli eletti;
– stabilire il numero degli eletti e l’ indennità parlamentare secondo il livello europeo;
– decretare che gli incarichi ed i mandati parlamentari non sono rinnovabili dopo due legislature, né dopo si potranno assumere incarichi in altri enti amministrativi;
– l’ obbligo di presenza in aula di tutti i parlamentari con trattenute sullo stipendio per assenze ingiustificate o superiori ad un limite da individuare;
– l’ obbligo di stilare delle relazioni su internet del lavoro svolto da ciascun parlamentare;
– avere uffici decenti, ma non faraonici con il solo personale indispensabile;
– stabilire che l’ affido e l’ utilizzo degli stessi sia per il solo periodo dell’incarico e per le necessità dello stesso;
– deliberare pensioni ragionevoli degli addetti alla politica.

Si potrebbe  creare un movimento in internet, che grazie alla rete, possa allargare la sua base per sollecitare il cambiamento e precisare le proposte.

Giuseppe Tarditi