“Ragazze al pianoforte” di Renoir

Immagine presa da Wikipedia

Ragazze al pianoforte (Jeunes filles au piano), un dipinto del 1892 di Pierre Auguste Renoir, conservato al Musée d’Orsay di Parigi, appartiene al secondo periodo pittorico dell’artista, quando egli si allontanò dall’impressionismo per  avvicinarsi a forme più classiche.

Il dipinto raffigura due ragazze di famiglia borghese, che si allenano al pianoforte. La rappresentazione di scene della vita borghese, raccontata attraverso ampie e raffinatissime pennellate di luce, è un tema ricorrente nelle opere di Renoir, sempre più interessato alla ricerca della bellezza proprio nella quotidianità.

Emerge subito un’ atmosfera leggiadra, soave, resa da gesti eleganti, raffinati e dal delicato cromatismo. Questo cromatismo, di una lucentezza perlacea,  reso sia dall’ incarnato rosaceo delle guance delle fanciulle e dal biondo chiaro della chioma fluente della ragazza in primo piano,  sia dalla  morbida luce diffusa, di un colore rosa-dorato, crea, in questo quadro, quel clima di serenità e quell’ atmosfera intima, adatta al particolare momento di attenzione e di concentrazione.

La ragazza seduta viene colta infatti mentre  osserva con grande attenzione  le note dello spartito e contemporaneamente la mano destra sfiora leggermente la tastiera. C’è tanta delicatezza nella rappresentazione di questo gesto ed anche grande attenzione nel ritrarre in modo quanto mai realistico la postura eretta e dritta  della  schiena e la posizione della mano con le dita leggermente piegate ed il polso non troppo arcuato, ma abbastanza allineato al braccio.

 Con la stessa attenzione e cura Renoir rappresenta la ragazza in piedi. Per seguire meglio le note,   piega la testa ed incurva il corpo  verso destra,  scaricando così il peso sul braccio destro, che si appoggia  allo schienale della  sedia, e su quello sinistro piegato sul pianoforte.

Con altrettanto realismo Renoir dipinge gli oggetti della stanza: il vaso di fiori sul pianoforte, gli spartiti in primo piano, il drappeggio della tenda e persino ha reso con grande maestria lo spessore e la morbidezza del tessuto  della sedia, su cui è seduta la fanciulla.