Schiele e la Secessione Viennese

Egon Schiele nacque nel 1890 a Tulln, nei pressi di Vienna. A Vienna il clima culturale era ideale per la discussione dei temi fondamentali dell’esistenza. Lì operava Freud, con la sua enfasi sulla sessualità ed a Vienna nasceva la Secessione Viennese. Se si pensa alla Secessione Viennese si pensa subito a Schiele .

La sua infanzia fu influenzata dal progredire della malattia mentale e dalla precoce morte del padre, che segnerà profondamente la sua vita e la sua la pittura. Alla morte del padre la tutela di Egon Schiele andò al ricco zio, che riconobbe il suo talento artistico. In questo periodo infatti Schiele cominciò a dipingere, producendo in un decennio circa trecento dipinti.

Abbandonato il clima conservatore dell’ Accademia di Vienna, l’artista cercò i suoi modelli al di fuori, soprattutto all’interno dei Cafè di Vienna. Studiando da solo, poté sperimentare i diversi stili, all’epoca considerati d’avanguardia, come tutta la cultura di Vienna.

A Vienna dipingeva Klimt, che influenzò Schiele con le teorie artistiche della Secessione Viennese, di cui Klimt era un esponente. Klimt s’impegnò ad aiutare l’amico, attraverso l’acquisto di disegni, procurandogli modelle, presentandolo ad alcuni mecenati, che gli assicurarono  una certa tranquillità finanziaria. Grazie a lui Schiele tenne la sua prima personale per la Wiener Werkstätte, il cui fondamento stava nel concetto di arte totale: l’arte influisce sulla quotidianità.

Lo stile di Schiele, abbandonata l’Accademia di Vienna, era già espressionista. Accanto a ritratti di amici ed autoritratti veniva rappresentata la fisicità del corpo attraverso un’aggressiva distorsione figurativa: la sessualità diventava ossessione erotica accanto al tema della solitudine inquieta.
Egon Schiele utilizzò una linea precisa ed incisiva, per esprimere la sua angoscia e per mostrare senza pudore il disfacimento fisico e morale.

La propensione per la dis-grazia, che lo spinse a dipingere corpi sgraziati, mettendone a nudo (in senso anche letterale) senza pudore, il drammatico decadimento, lo rese simbolo dell’artista incompreso, frustrato ed alienato dal clima culturale di Vienna, considerata bigotta e ignorante. In questo senso può essere considerato l’emblema della Secessione Viennese.

Al contrario di Klimt (se si pensa a Klimt , vien subito in mente Il Bacio) Schiele non si identifica con un’ opera, ma con una serie di immagini sgraziate di corpi nudi avvinti senza amore.

Lo caratterizzano una linea precisa, ma tormentata, colori dolenti , rossi sanguinei, bruni tenebrosi, pallidi gialli e lugubri neri, paesaggi malinconici, con alberi avvizziti. Tutto ciò mette impietosamente a nudo una realtà quotidiana molto diversa dalla Vienna ufficiale di Franz Ioseph.

Morto Klimt, Schiele diventò il più famoso esponente della Secessione Viennese. Lo aspettava l’ultima dis-grazia: la morte della moglie, che Schiele ritrasse più volte durante la sua agonia. Come era scritto nel suo tormentato destino Egon Schiele morì giovane: a 28 anni.

Giuseppe Tarditi