Nucleare: l’antagonista principale della CO2

Nucleare e CO2, gli stoccaggi delle scorie sono sempre più sicuri: un altro motivo per dire sì al nucleare. 

In Svezia la città di Oesthammar, 100 km a nord di Stoccolma , è stata scelta per il primo deposito geologico di profondità permanente per le scorie ed entrerà in funzione nel 2023.
Le scorie delle centrali produttive di energia nucleare, raccolte in pellet di ossido di uranio, sono stoccati in fusti di rame impermeabili e spessi 5 cm che, in assenza di ossigeno, sono immuni da corrosione. A loro volta i fusti sono immersi in una colata di cemento per ancorarli in un letto di roccia cristallina circondata da argilla in una serie di tunnel lunghi 250 metri. Scavati ad una profondità di 500 metri e distanziati di 40 metri , i tunnel verranno sigillati per sempre man mano che vengono riempiti di scorie.
In Svezia ci è resi conto che senza l’energia nucleare non c’è crescita economica e non si può contrastare la CO2 . Di conseguenza anche a livello sociale il nucleare è stato rilanciato. Si è addirittura scatenata una guerra tra le città Oesthammar e Oskarshamm per avere il deposito di scorie. Più che pattumiera nucleare si considerano poli di attrazione high tech , con effetti notevoli sulla quantità e qualità dell’occupazione.
Anche il fondatore di Greenpeace ci ripensa: sì al nucleare di Patrick Moore. Già in un articolo sul «Washington Post» del 2006 Moore affermava. «Il nucleare è l’ unica energia che può salvare la Terra”. Moore è in Italiaper un ciclo di conferenze.
“Le fonti rinnovabili salveranno il pianeta? Un giorno lontano forse sì. Ma a salvarci oggi dall’inquinamento della CO2 , ma anche dall’effetto devastante di una disponibilità di gas e petrolio che si sta asciugando, può essere solo l’energia nucleare. Essa ha costi comunque competitivi, è ormai assolutamente sicura e ostacolarla rappresenta per gli ambientalisti un clamoroso errore». La tecnologia del nucleare per l’uso civile è miracolosa. Ancora più miracolosa in futuro, continua Moore «quando il problema delle scorie, già oggi di portata ridotta, non esisterà più, perché le scorie di oggi potranno essere riutilizzate praticamente all’infinito nelle centrali di prossima generazione». Un miracolo che può gratificare – esorta Moore – in particolare l’Italia «che ha tante coste e tanto mare e dunque è nella situazione ideale per risolvere l’unico vincolo del nucleare, rappresentato dal raffreddamento».
C’è da chiedersi come mai le mezze calzette di turno, che intervistano tutti per salvare il mondo dalla CO2 , non intervistano il sign. Moore.

Mi sembra incoerente per chi crede che la CO2 sia una minaccia di breve periodo per l’umanità, come il sig. Gore, non promuovere il nucleare, l’unica fonte energetica capace nei prossimi trent’ anni di contrastare la CO2 , sostituendo gas e petrolio a livelli di grandi numeri.

La riduzione dei consumi, che nessuno accetta , comunque avrebbe un impatto marginale , di fronte alla crescita energivora dei BRIC. L’eolico o il solare saranno comunque sotto il 25 % nei prossimi anni , mentre se si vuole attaccare il 30% o il 50% (in Francia il nucleare assorbe il 60% dei consumi di energia) bisogna adottare il nucleare, senza aspettare tecnologie miracolistiche, utili solo per rimandare il problema, ma utilizzando il meglio delle attuali ed impegnandosi al massimo per migliorarle. Ci si rende conto che con la disonestà intellettuale, su cui si costruiscono carriere politiche e mediatiche, si rovinano davvero le future generazioni?

Giuseppe Tarditi