“La raccolta del fieno in Éragny” di Pissarro

Immagine presa da Wikipedia

La raccolta del fieno in Éragny, 1901,  uno dei dipinti realizzati da Camille Pissarro prima della morte, si trova al National Gallery of Canada ad Ottawa.

Pissarro, da buon impressionista,   ha rappresentato i diversi  riflessi della luce sulle persone, sugli oggetti e sulle superfici, riuscendo così a realizzare mirabili effetti naturali.

A differenza degli impressionisti, però, che spesso privilegiavano  forme evanescenti, in  La raccolta del fieno in Éragny, Pissarro ha reso le figure ben  solide e ne ha modellato  le forme con la  variazione di colori,  stesi puri su strati successivi. L’ uso di colori puri, non mescolati, ne vivacizza la brillantezza e conferisce una forte luminosità all’intero dipinto.

Le protagoniste in primo piano sono delle donne che raccolgono il fieno, rimasto sul prato. I loro volti non hanno una particolare caratterizzazione e si assomigliano nei comportamenti. Evidentemente all’ artista non interessavano tanto  le singole individuazioni,  quanto evidenziare i gesti che le accomunano e che ha dipinto in modo simmetrico. L’ atteggiamento delle due donne alle estremità, infatti, è simile, entrambe sono colte in un momento di riposo dal lavoro. Man mano che ci si avvicina verso il centro del gruppo è visibile il parallelismo dei gesti delle due donne che  ammucchiano il fieno e che sono poste  ai lati i della figura centrale. Entrambe sono colte mentre compiono la stessa azione con i medesimi movimenti, con la schiena ricurva,  il braccio destro che impugna il bastone del tridente in alto ed il sinistro più in basso. La donna  in centro poi viene ritratta nel momento in cui sta indossando  un golfino ed il suo braccio destro alzato è in sintonia con il braccio sollevato della figura alla sua destra.

C’è un richiamo anche tra i colori dei loro abiti: due grembiuli per esempio sono della stessa tonalità azzurra e gli altri tre hanno lo  stesso colore ocra chiara, che ben si armonizza anche con quello  del fieno. Il riflesso della luce ne conferisce calde sfumature, che, unite a tonalità più scure, ricreano l’effetto della massa soffice e vaporaosa dell’erba secca.

La prospettiva è resa dalle figure sempre più piccole e  più indistinte, man mano ci si allontana dal primo piano, dai colori che diventano meno intensi con l’aumentare della distanza ed anche dalla  diminuzione del contrasto delle tonalità. Il contrasto tra luce e ombra degli alberi in primo piano è infatti quasi assente negli gli alberi distanti.  Il punto di fuga non centrale conferisce inoltre  maggior  profondità alla scena.